L’inibizione di specifici enzimi a livello di muscoli e grasso bruno riduce le alterazioni metaboliche tipiche dell’obesità e del diabete di tipo 2 poiché promuove il consumo energetico riducendo il peso corporeo e i livelli di glucosio e insulina.
Le istone deacetilasi sono enzimi che svolgono un ruolo fondamentale nel controllo dell’informazione genetica e nella regolazione delle funzioni cellulari e del metabolismo.
L’inibizione di questi enzimi, in particolare dell’istone deacetilasi-3 (HDAC3), nelle cellule del muscolo scheletrico e in quelle del tessuto adiposo bruno, determina l’aumento dell’espressione della proteina Pgc-1 alfa che migliora la biogenesi e l’attività dei mitocondri.
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Tutto questo si traduce in un aumento del metabolismo ossidativo a livello sia del muscolo scheletrico sia del tessuto adiposo con un conseguente incremento del consumo di energia che porta alla riduzione del peso corporeo, una diminuzione della steatosi epatica e un miglioramento della capacità di smaltire un carico di glucosio con conseguente miglioramento dello stato diabetico.
Lo studio, pubblicato su Diabetes, è stato condotto da un team internazionale coordinato da ricercatori dell’Università degli Studi di Milano, della Sapienza di Roma e del The Scripps Research Institute La Jolla California.
I risultati della ricerca, effettuata su modello murino, mettono in evidenza il ruolo centrale delle istone deacetilasi nella regolazione delle funzioni cellulari del metabolismo alterate in patologie come obesità e diabete. Aprono inoltre la strada alla messa a punto di nuovi approcci farmacologici per il trattamento dell’obesità e del diabete di tipo 2.