I farmaci contro il Parkinson inducono nell’8% dei pazienti un curioso effetto collaterale che porta il malato a diventare un giocatore d’azzardo.
Questo comportamento da scommettitore compulsivo è dovuto ad alterazioni di una piccola porzione del cervello chiamata nucleo subtalamico, coinvolta nei processi mentali legati alla capacità di decidere ed elaborare le emozioni.
I ricercatori guidati da Alberto Priori dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con Policlinico di Milano, Istituto Neurologico Besta e Istituto Neurologico Mondino di Pavia, hanno indagato le reazioni del cervello dei malati di Parkinson per capire come e perché alcuni pazienti diventavano giocatori d’azzardo.
[AdSense-A]
Gli studiosi hanno registrato le reazioni del nucleo subtalamico di fronte a decisioni di tipo economico ed hanno scoperto che questa particolare porzione del cervello è iperattiva in pazienti malati di Parkinson con gioco d’azzardo compulsivo indotto dalla terapia.
L’iperattività del nucleo subtalamico è una disfunzione che alza la soglia di percezione del rischio.
In condizione di stimoli conflittuali come le decisioni che comportano un rischio, una perdita di soldi ed è questo il caso del gioco d’azzardo, il cervello non è più capace di valutare in modo corretto la perdita economica.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Movement Disorders, rappresenta un approccio innovativo allo studio del comportamento umano e delle decisioni in ambito economico. Getta nuova luce sui meccanismi neurofisiologici alla base di un disturbo del comportamento – le scommesse compulsive – che può avere conseguenze molto negative per l’individuo, la sua famiglia e la società.
I ricercatori pensano che il nucleo subtalamico potrebbe essere coinvolto in numerose anomalie del comportamento oltre il gioco d’azzardo, si tratta ad esempio delle dipendenze da alcol e droghe oltre ai comportamenti compulsivi.
Risulta quindi fondamentale proseguire gli studi per approfondire le conoscenze sul modo con cui il cervello prende le decisioni.